Questo blog nasce da un'esigenza. E da una presa d'atto.
L'esigenza che si è potentemente manifestata in questo periodo è quella di esprimersi, di farsi sentire.
Ma chi? Chi sente la necessità di dire la sua?
La risposta è il popolare. Certo, dietro tale definizione si troveranno soggetti ben precisi che scriveranno liberamente ciò che riterranno giusto scrivere. Ma questo epiteto non riguarda piuttosto un chi particolare, una o più personalità specifiche. E' e può essere popolare chiunque crede nelle fondamentali aspirazioni dell'individuo ed ha coscienza che sono i pilastri della libertà e della dignità individuale a fondare, attraverso le relazioni, quello che si chiama un popolo.
Il popolo, organicamente articolato nella sua etereogeneità, è il soggetto storico più valido a costruire, preservare e perpetuare una società altrettanto libera e dignitosa, in cui l'economia, il diritto, il lavoro, la salute, l'educazione siano veramente per l'uomo.
Questa visione di principio è stata condivisa, è condivisa ed è condivisibile da molti. Proprio per questo è ancor più sentita l'esigenza di farla riemergere dal silenzio, nonchè di dare a opinioni raminghe un luogo in cui soffermarsi.
Una rinnovata centralità della collaborazione sociale e di uno Stato realmente popolare è una delle sfide dei nostri tempi.
Non si può non fare a meno, perciò, di marcare il fatto che tracce inestinguibili da seguire sono tutti gli spunti che decenni di pensiero sociale e democratico hanno lasciato nella nostra storia, con particolare riferimento alla tradizione popolare, cristiano-democratica e cristiano sociale, ma senza alcuna preclusione di sorta verso tutto ciò che alimenti un reale sentire popolare.
La presa d'atto riguarda il traviamento, le distorsioni, le errate interpretazioni a cui questa impostazione ideale è stata ed è spesso soggetta.
E ciò smuove e potrà smuovere la coscienza di tutti i "liberi e forti".
il Popolare
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